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La Casa del Pane, nuova sede delle attività caritative della nostra Unità Pastorale

Indagine storica Giorgio Voltini

Photogallery Paolo Gaudenzi

Domenica 26 marzo sono stati benedetti e ufficialmente inaugurati gli ambienti della Casa del Pane adiacenti alla chiesa di S. Omobono. Sono il segno concreto dell’attenzione della nostra comunità ai più deboli e a tante povertà più o meno manifeste, ma anche della volontà di agire coralmente in questo ambito, superando particolarismi e divisioni. La singolarità del luogo scelto è ben individuata dalla ricerca storica di Giorgio Voltini, di cui riportiamo volentieri il contributo.

La tradizione consegnata alle pagine degli storici locali e alle fonti medievali, ricorda l’esistenza di un’iscrizione secondo cui Berengario II, re d’Italia, promosse la costruzione della chiesa dedicata a S. Egidio il 7 maggio 949. Grazie ad un atto notarile si sa che i coniugi Ardengherio Isolani e sua moglie Attilia, in seguito ad una cospicua donazione, fondarono il beneficio parrocchiale agli inizi dell’XI secolo; nel 1049 la chiesa di Sant’Egidio fu insignita del titolo di collegiata da papa Leone IX. Facendo riferimento a fonti storiche e documenti direttamente consultabili, l’«ecclesia S. Egidii» è ricordata la prima volta in un atto del 9 marzo del 1119 ed è poi citata in un documento del 1261. E’ poi significativo ricordare che fino al 1470-1475 il corpo architettonico della chiesa di S. Egidio era sicuramente distinto dall’edificio sacro dedicato a Sant’Omobono. Omobono Tucenghi seguiva assiduamente la preghiera dell’Ufficio e il rito della s. Messa in Sant’Egidio dove morì il 13 novembre 1197. Dopo la sua morte e la sua canonizzazione nel 1199, agli inizi del 1200, i cremonesi fecero costruire una chiesa, di pianta ottagonale e con quattro absidi angolari, destinata alla sua sepoltura, di fianco alla chiesa di S. Egidio. Negli ambienti della Casa del Pane, centro visibile dell’attività caritativa della nostra comunità, ci muoviamo sopra e di fianco a spazi ed architetture che, pur in parte profondamente trasformati, sono cariche di fascino e suggestioni evocative, per la loro storia e per la fede che testimoniano, soprattutto perché nel XII secolo attraversati da un laico e santo che fece dell’azione caritativa verso poveri e bisognosi un elemento distintivo della sua vita. Uno dei muri portanti su cui poggia una parete dei locali della Casa del Pane è probabilmente resto frammentario della più antica chiesa di S. Egidio: il dato strutturale diventa segno simbolico di continuità e riferimento “fondativo”, in relazione alla figura di Sant’Omobono.