Domenica 19 ottobre la nostra comunità ha vissuto il pellegrinaggio giubilare in Cattedrale
La chiesa di S. Ilario è illuminata solo dalla luce del sole, che entra dai finestroni ellittici e crea un’atmosfera soffusa nell’ampia navata. Irrompono ad un certo punto le luci delle lampade del presbiterio e dei lumini che man mano vengono accesi. Inizia con il lucernario il pellegrinaggio delle parrocchie dell’unità pastorale: è Cristo la vera luce che guida i nostri passi e il lumino portato lungo tutto il percorso ricorda ai pellegrini che solo la sua Parola permette di camminare bene.
La preghiera è ritmata dai salmi delle ascensioni: sono il canti dell’antico Israele che i pellegrini cantavano mentre salivano verso Gerusalemme. I salmi 121, 83 e 23 invitano chi prega a coltivare il desiderio di arrivare alla casa di Dio, a riconoscere la sua protezione che non abbandona mai chi confida in lui, a rinsaldare la fede nell’unico salvatore.
Il pellegrinaggio si snoda nelle vie del nostro quartiere e le nostre chiese parrocchiali sono luoghi di sosta, di silenzio, di meditazione.
Da S. Ilario i pellegrini si sono diretti a S. Agata dove hanno ascoltato nuovamente l’invito alla speranza contenuto nella bolla di indizione del Giubileo (Spes non confundit, n. 3) e che commenta il passo della lettera ai Romani in cui Paolo afferma che “la speranza non delude”.
In un bel clima di silenzio orante, i pellegrini hanno mosso verso S. Agostino. Oltre alla preghiera dei salmi, i fedeli hanno compiuto il gesto tipico del pellegrinaggio della richiesta di perdono: solo un cuore libero può camminare speditamente!
L’ultimo tratto del cammino ha condotto i pellegrini fino al Battistero e alla Cattedrale. Molto significativo è stato attraversare una città piena di gente per la passeggiata domenicale mantenendo il silenzio e portando le piccole luci: un segno sommesso ma allo stesso tempo ben visibile per tutti.
In Battistero ha trovato luogo la memoria del nostro Battesimo: prima le rinunce battesimali, poi la preghiera sull’acqua ed infine l’aspersione sono i gesti che hanno scandito questo momento nella cornice suggestiva del grande edificio.
Alle rinunce battesimali ha fatto seguito in Cattedrale, luogo in cui la chiesa particolare si riunisce intorno al successore degli apostoli, la professione di fede. Intenso il momento di ingresso nel nostro Duomo e la recita corale del Simbolo della fede, che ci fa sentire in comunione con tutta la Chiesa sparsa nel mondo.
La preghiera per il papa, per il vescovo, per tutto il mondo e per la nostra comunità ha chiuso il pellegrinaggio, lasciando a ciascuno l’impegno a lasciar risplendere la propria vita ogni giorno per una testimonianza viva del Vangelo.