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Cammino ado estate 2024

Pellegrinaggio a piedi da Verona al Santuario della Madonna della Corona dal 22 al 24 luglio

Sei ragazzi dell’UP hanno aderito alla proposta di vivere il Cammino di Maria che da Verona porta, seguendo in gran parte il corso dell’Adige, al Santuario della Corona.

Giorno 1: da Verona a Bussolengo

Al momento della partenza i ragazzi incontrano Federico Benna, appassionato di cammini e amico del nostro oratorio, che sarà una guida attenta e un compagno di cammino dalla battuta sempre pronta durante i tre giorni del pellegrinaggio. A Verona i volontari della parrocchia di S. Giovanni Battista ci danno il benvenuto e ci permettono di parcheggiare al sicuro il nostro pulmino. La visita alla Basilica di S. Zeno apre il nostro cammino: l’esempio dei santi ci guida nel metterci in marcia. La Basilica ci rilascia anche la credenziale che man mano si arricchirà dei timbri dei luoghi visitati. Seguiamo quindi il corso dell’Adige percorrendone le rive, purtroppo spesso invase da molta vegetazione che ci ha obbligato a un certo impegno oppure addirittura a doverci mettere sulla strada asfaltata. Ci accolgono, dopo circa 25 km percorsi fortunatamente quasi tutti all’ombra di una giornata ventilata, i padri redentoristi del Santuario del Perpetuo Soccorso di Bussolengo, che ci raccontano la loro missione e ci mostrano anche il bellissimo chiostro di quello che fu il convento francescano legato al santuario.

Giorno 2: da Bussolengo a Rivoli Veronese

Le acque alte – e oggi anche scure – dell’Adige ci fanno ancora compagnia, mentre progressivamente il panorama cambia e dietro le colline che rendono vario l’orizzonte incominciano a stagliarsi le falesie della Val d’Adige. Ci dirigiamo a buon passo verso Rivoli, non sui passi di Napoleone che come scopriremo vinse qui una delle sue battaglie decisive, ma perchè qui potremo riposare in vista della tappa finale del pellegrinaggio. Passando in mezzo a casolari perfettamente tenuti, a uliveti e vigne, arriviamo nella conca occupata dal paese, dove la brezza del pomeriggio si trasformerà in vento forte per tutta notte: abbiamo capito perchè le pale eoliche siano state collocate proprio qui! Nonostante non faccia troppo caldo, l’acqua non è mai abbastanza. Una signora ci fa riempiere le nostre borracce al suo lavandino, poi ci dà anche del ghiaccio perchè l’acqua sia il più fresca possibile. Al nostro arrivo a Rivoli scopriremo che mentre noi camminavamo ci ha preparato una torta (buonissima!) per sostenerci nel cammino. Un segno in più di provvidenza di cui continuiamo a scorgere le tracce mentre avanziamo! A Rivoli ci viene incontro il parroco don Massimo che poi condividerà con noi il vespro e ci farà apprezzare meglio la chiesa parrocchiale settecentesca. Ci ospitano nel loro campo sportivo i volontari del Rivoli ASD 1964, con i quali condivideremo anche la cena in un clima davvero familiare. Tutti si sono prodigati perchè il nostro pellegrinaggio andasse a buon fine. Ci prepariamo a dormire chi nel campo sintetico chi negli spogliatoi accompagnati dal sibilo del vento, ma anche da un fresco che noi in pianura non conosciamo.

Giorno 3: da Rivoli al Santuario della Corona

Si parte presto stamattina: i km sono di meno (la guida dice 15… ma ne faremo 18) ma saranno tutti in salita. Il sentiero, dopo averci fatto attraversare in alcuni punti i tornanti della statale e averci fatto fiancheggiare l’autostrada del Brennero, si inerpica decisamente portandoci oltre i 900 mt. Siamo sulla cima delle falesie: sotto di noi si vede tutta la Val d’Adige che possiamo ammirare dalle postazioni antiaeree della guerra che sono proprio a strapiombo. Il giro è effettivamente lungo, ma il santuario ci appare da lontano più in basso di noi, quindi possiamo lasciarci sorprendere dalla posizione mozzafiato e dalla sua bellezza.

Siamo arrivati: ognuno ha tempo per la preghiera e anche per ricevere l’attestato del cammino. La stanchezza si sente tutta, ma la gioia la spazza via. Antonio, uno dei nostri volontari, ci ha già raggiunti col pulmino: ci penserà lui a riportarci a destinazione mentre le nostre teste penzolano dal sonno nel viaggio di ritorno.