La piazza di S. Agostino ha mantenuto durante i secoli sia la struttura originaria sia il suo perimetro che già nella pianta di Cremona eseguita nel 1582, da Antonio Campi, la si vede così come la si può ammirare ai giorni nostri. Eretto fra il 1339 e il 1345 incorporando la precedente chiesa di S. Giacomo in Braida, l’attuale edificio, costruito dai padri eremitani di S. Agostino, subì invece nel 1553 un ampio rimaneggiamento degli spazi interni, conservando nella forma originaria solo la struttura a capanna della facciata.
La chiesa si arricchì nei secoli di importanti opere d’arte, quali gli affreschi di Bonifacio Bembo e la splendida tavola del Perugino. Si può ammirare anche la Cappella della Passione di Cristo, uno dei capolavori del barocco
cremonese che raffigura la Passione di Cristo con un gruppo statuario di grande effetto scenografico, realizzato con una tecnica particolare utilizzando materiale povero come lo stucco. Nel 1594 venne dipinta dal cremonese Andrea Mainardi, una rarissima iconografia da ricollegarsi
alla cultura dell’Ordine Agostiniano: il Redentore viene compresso dagli angeli sotto a un torchio e il suo sangue viene raccolto in ampolle dai dottori della chiesa. Subì nel 1553 un ampio rimaneggiamento degli spazi interni, conservandone la forma originaria.